Cos’è la libertà? Secondo Isaia Berlin, “l’essenza della libertà è sempre consistita nella capacità di scegliere come si vuole scegliere e perché così si vuole, senza costrizioni o intimidazioni, senza che un sistema immenso ci inghiotta; e nel diritto di resistere, di essere impopolare, di schierarti per le tue convinzioni per il solo fatto che sono tue. La vera libertà è questa, e senza di essa non c’è mai libertà, di nessun genere, e nemmeno l’illusione di averla”.
La libertà è dunque un atto di determinazione, e si può manifestare nelle azioni che scaturiscono dalla volontà, siano esse di riferimento o contro corrente rispetto ad una struttura sociale.
Al giorno d’oggi siamo del tutto liberi di fare quello che vogliamo; ma forse questa stessa libertà ci impedisce tante volte di esprimerci, o di esprimere con determinazione degli intenti che ci porterebbero ad essere degli uomini e delle donne migliori. Questa difficoltà spesso nasce dalla necessità di rispondere a dei bisogni indotti dal nostro stesso stile di vita, frutto di una libertà economica esasperata. Si capisce come diventi un’esigenza quella di educare sé stessi ad essere più consapevoli riguardo al rapporto con le cose e con le persone, al fine di raggiungere una libertà vera, capace cioè di elevare lo spirito e soprattutto la mente, e ponendo così le basi per una società più giusta e in pace. Gli strumenti da utilizzare per realizzare questa crescita risiedono nel distacco dalla materia, dalla quale l’uomo non deve dipendere, e dalla comprensione del presente: una mente attiva e sufficientemente intelligente, scevra da qualsiasi impedimento che le pulsioni (e le relative repulsioni) nate da istinto e abitudini possono influenzare, è in grado di “intendere e volere” con ferma decisione. La buona volontà, in una mente libera da vizi, è da sola il motore che spinge le persone verso il miglioramento continuo della qualità della propria vita. Ogni vizio può essere superato una volta che se ne apprende l’esistenza se si adottano dei comportamenti nuovi, che non diano spazio all’indulgenza nel medesimo.
La libertà vera, senza vincoli, è dunque da distinguere dal “gioco”, che nei vincoli trova appunto la sua ragion d’essere.