Arrivederci!

Ma non potevamo fare a meno di incontrarci alla stazione delle nostre vite?

Mettiamo che ci fossimo conosciuti ad un incrocio: avrei scelto la tua strada! E invece siamo fermi nello stesso posto; ma non “stiamo”: transitiamo. Dallo stesso punto, questo è il problema; due destinazioni e due tempi di arrivo diversi. E tu partita da chissà quando.

Però un po’ mi hai sorriso, e un po’ mi hai sbirciato. E anche se non ce lo siamo mai detti, seduti a due scompartimenti di distanza, incrociandoci fra le file dei seggiolini occupati da uomini e donne normali, giusti, sbagliate, indelebili, ci siamo bisbigliati un appuntamento, senza afferrare di preciso se, come, dove, quando. Ci basterebbe svegliarci una mattina qualsiasi, prendere il telefono, uscire, recarci in un qualunque direzione; ascoltandoci seguiremmo le indicazioni verso l’un l’altra. E non ci sarebbe niente da chiedersi, niente da trovare, cercare, capire.
Saremmo, staremmo; ma per ora: arrivederci.

E grazie.

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